SANT’ ANTONINO

Sul territorio cressese esistevano nel Medioevo due insediamenti distinti: Cressa e Casé (indicato nelle fonti anche nelle come Cascé,  Caxe,  Caselio,  Caxelio)  amministrati dai conti di Pombia e dipendenti, dal  punto di  vista ecclesiastico,  dall’antica  pieve  di  Suno. Quest’ultimo era un villaggio composto in prevalenza da aree boschive, e dalle brughiere con soltanto pochi appezzamenti destinati alle colture cerealicole e ai campi. Analogamente a quanto  avvenne per molti altri insediamenti medievali, fu abbandonato, probabilmente durante la grande crisi del Trecento. Alla peste che colpì duramente l’Europa intera e che flagellò pesantemente anche il territorio novarese, con la  crisi  demografica  ed  economica  che  ne  seguì,  si aggiunsero una serie di eventi bellici che portarono alla distruzione di molti centri abitati e all’ esodo dei suoi  abitanti  che  confluirono  nei  centri vicini. Le chiese dei borghi abbandonati venivano lasciate intatte dalle popolazioni in virtu’ del rispetto e del timore di ciò che era sacro. L’Oratorio di Sant’Antonino, chiesa medievale risalente all’ XI secolo, rimane l’unica testimonianza dell’antico villaggio abbandonato di Casé. Fu un importante cappella per l’antica pieve di Suno dove si svolgevano numerose funzioni religiose. Nel 1504 Don Bartolomeo Rozzati istituì la distribuzione del pane benedetto a favore dei poveri di Cressa in occasione della festività solenne di Sant’ Antonino. La tradizione rimase viva sino alla fine dell’Ottocento: il 4 luglio il popolo si portava in processione in questo oratorio e qui, dopo la messa, avveniva la benedizione e la distribuzione del pane a ogni famiglia.

La robusta muratura esterna è realizzata principalmente con materiali quali ciottoli e laterizi disposti a spina di pesce su malta fresca. La pianta della chiesa mostra un’abside romanico semi-circolare asimmetrico rispetto all’asse longitudinale come nella chiesa di San Giulio. All’ interno si trovano 2 archi a sesto acuto che sostituiscono le primitive capriate ed alcune travature in legno e numerosi affreschi riportati alla luce grazie ai recenti interventi di restauro. L’opera piu’ recente è la pala d’altare del 1700 con ai lati gli apostoli affrescati nel 1500, un dipinto di San Cristoforo del 1400 ed infine i lacerti di affresco piu’antichi che risalgono al 1100.

PIEVE DI SUNO E CAPPELLE ROMANICHE NEL TERRITORIO DI CRESSA